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Gli artisti futuristi amarono Capri. Nel prestigioso centro di cultura internazionale soggiornarono, dispiegarono la loro creatività, organizzarono mostre e spettacoli; volevano fare della Certosa l'"Artopoli" d'Italia. Marinetti, Depero, Prampolini, Cangiullo, Benedetta ed altri dedicarono all'isola manifesti, dipinti, poesie, racconti, testi teatrali. Nelle opere più significative provarono a proporre una "trasfigurazione", espressione delle loro sensazioni e dei loro stati d'animo. Sulla base di un'ampia documentazione, impreziosita da alcuni inediti, il volume propone la prima ricostruzione di un capitolo di storia e critica della prima avanguardia, in gran parte finora sconosciuto.